Con la consueta leggiadria, l'ineffabile Littorio Feltri dedica un editoriale a quello che deve sembrargli l'unico vero problema in questa nazione rantolante ma finalmente pacificata: le
trasmissioni televisive che si permettono di parlare del suo capo e opinare intorno al di lui
operato in termini non entusiastici o peggio obiettivi o addirittura critici.
L'elenco dei reprobi sovversivi e costruttori di "teoremi" (sic) avversi al sultano è circoscritto:
Anno Zero e Report su tutti, poi Che tempo che fa e Ballarò, fino a Parla con me e L'era Glaciale.
Tralascerei di entrare nel merito (ognuno ha occhi per vedere e mezzi per giudicare), di fare
commenti sullo zelo fanzinaro del direttore, persino di esortarlo ad imparare finalmente che
"teoria" e "teorema" non sono sinonimi perchè teorema è qualcosa di dimostrato ed incontrovertibile (sul teorema di Pitagora non ci piove): quello che colpisce veramente è l'effetto surreale di uno che vive agisce e pensa come quell'allegro mattoide che, guardando le gente al di là delle sbarre del manicomio in cui stava rinchiuso, li apostrofava dicendo "ma..siete in tanti lì fuori?"
mercoledì 23 settembre 2009
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